Un volto nuovo per la terza generazione La Mazda 2, approdata sul mercato nel 2014, non sembra voler cedere il passo e per il 2023 si presenta con il secondo restyling della sua terza generazione. L’aggiornamento estetico si concentra principalmente sul frontale, dove spicca una mascherina ridisegnata che offre due opzioni distintive: una trama a scacchiera o una finitura in tinta con la carrozzeria. Anche i paraurti sono stati rivisti, conferendo all’auto un aspetto più sportivo, mentre al posteriore cambia il disegno del fascione. Per chi cerca personalizzazione, la casa giapponese ha introdotto due nuove tonalità, portando a undici il totale dei colori disponibili nella gamma.

Interni colorati ma con qualche ruga Salendo a bordo della versione 2023, si nota subito un tentativo di rinfrescare l’ambiente attraverso il colore. Alcuni dettagli dell’abitacolo sono ora coordinati con la tinta esterna, combinando rivestimenti in tessuto e inserti sulla plancia disponibili in bianco, nero o verde menta, con le bocchette d’areazione rifinite da anelli bianchi. Tuttavia, nonostante questi tocchi di vivacità, l’età del progetto si fa sentire. Il cruscotto ospita un contagiri di dimensioni ridotte e l’ambiente generale appare un po’ datato, sensazione amplificata dal display centrale da 7 pollici posizionato a sbalzo, una soluzione stilistica ormai superata dalla concorrenza. Lo spazio è adeguato per quattro passeggeri e, sebbene il bagagliaio offra una capacità sufficiente, l’accessibilità non è delle migliori: l’imboccatura si restringe nella parte bassa e vi è un marcato gradino di 25 cm tra la soglia e il pavimento.

Meccanica ed esperienza di guida Sotto il cofano, la Mazda 2 conferma la fiducia nei suoi propulsori 1.5 a benzina, proposti in due varianti: la versione base da 75 CV e quella più briosa da 90 CV, dotata di tecnologia mild-hybrid. Entrambe le motorizzazioni sono accoppiate a un cambio manuale a 6 rapporti, che si rivela uno dei veri punti di forza della vettura; la leva vanta inserimenti dolci e precisi, degni di un’auto sportiva. Su strada, la citycar si muove con agilità e precisione tra le curve, mantenendo consumi contenuti anche nella versione più potente. Non mancano però delle criticità: l’impianto frenante non garantisce spazi d’arresto ridotti e l’insonorizzazione lascia a desiderare, permettendo al rumore del motore e al rotolamento degli pneumatici di penetrare nell’abitacolo anche a velocità non elevate. Fortunatamente, sul fronte dell’affidabilità, non si segnalano richiami ufficiali durante il periodo di commercializzazione di questo restyling.

Oltre la città: l’alleanza con il World Pro Ski Tour Mentre la compatta Mazda 2 presidia le strade urbane, il marchio giapponese rinnova il suo impegno anche in contesti ben più estremi. Mazda North American Operations ha infatti confermato la sua partnership come SUV ufficiale del World Pro Ski Tour (WPST). Questa collaborazione vede i due brand uniti dalla ricerca dell’eccellenza e dalla volontà di offrire esperienze stimolanti. Durante gli eventi del tour, che mira a far crescere lo sci professionistico in Nord America attraverso il formato del doppio slalom, i SUV Mazda avranno il compito cruciale di trasportare atleti e staff, garantendo sicurezza e puntualità anche nelle condizioni invernali più difficili.

La filosofia comune Christopher Neary, CEO del World Pro Ski Tour, ha sottolineato l’importanza di avere veicoli affidabili per muovere squadre e attrezzature in ambienti ostili. Questa affidabilità affonda le radici nell’Omotenashi, lo spirito giapponese dell’ospitalità premurosa che guida la progettazione Mazda. L’obiettivo è anticipare le esigenze di guidatori e passeggeri, offrendo comfort e sicurezza, una mentalità che rispecchia quella degli atleti del WPST, costantemente spinti a superare i propri limiti. Che si tratti di affrontare il traffico cittadino con una citycar o di scalare montagne innevate con un SUV, la casa di Hiroshima punta a onorare l’intersezione tra velocità, stile e anima.