In casa Maserati il passato e il futuro si intrecciano costantemente, definendo un presente fatto di scelte audaci sia sul fronte delle supercar che su quello dei SUV di lusso. Se da un lato abbiamo la MC20, incarnazione pura della sportività, dall’altro assistiamo a un riposizionamento strategico della gamma Grecale per il 2026, che punta tutto sulle prestazioni nobilitando l’offerta d’ingresso.
L’essenza delle corse nel nome La Maserati MC20 non fa mistero della sua vocazione: la sigla MC sta per Maserati Corse, mentre il 20 ricorda l’anno del debutto, il 2020. La vettura si presenta con una carrozzeria che riesce a bilanciare dinamicità e un’eleganza formale rara per il segmento; le proporzioni sono armoniose, prive di esasperazioni aerodinamiche troppo vistose, mantenendo una linea pulita. Un dettaglio di stile notevole è il lunotto posteriore, dove le incisioni riproducono la forma del Tridente, mentre l’accesso all’abitacolo è scenografico ma funzionale: le portiere con apertura “a farfalla” verso l’alto sono state concepite per facilitare l’ingresso e l’uscita anche quando lo spazio laterale è tiranno.
Cuore V6 e abitacolo driver-oriented Una volta scivolati all’interno, l’ambiente mescola il lusso tipico del marchio con uno spirito racing. Abbondano le superfici in fibra di carbonio a vista, e la digitalizzazione è affidata a due display da 10 pollici, con un sistema multimediale sempre connesso che dialoga con gli smartphone tramite l’app dedicata. Tuttavia, l’ergonomia presta il fianco a qualche critica: lo schermo centrale è posizionato un po’ troppo in basso, costringendo il guidatore a distogliere lo sguardo dalla strada, e la gestione dei flussi d’aria del climatizzatore pecca di flessibilità, non permettendo di regolare la portata separatamente dalla direzione.
Alle spalle dei sedili pulsa il vero protagonista: il motore 3.0 V6 biturbo Nettuno. Un propulsore capace di erogare 630 CV (che salgono a 640 nella più estrema GT2 Stradale attesa dal 2024) e di regalare un sound entusiasmante, specialmente quando si alzano i ritmi. La trazione è rigorosamente posteriore, gestita da un cambio automatico robotizzato a doppia frizione a 8 rapporti. Sebbene la guida sia coinvolgente in pista e sorprendentemente non troppo scomoda su strada, chi valuta l’acquisto dell’usato dovrebbe prestare attenzione ad alcuni noie di gioventù riscontrate su certi esemplari, relative a parabrezza, telaio ausiliario e possibili perdite di carburante. Per chi cerca il massimo, la GT2 Stradale è la scelta giusta, ma la versione standard offre un compromesso migliore per l’uso stradale, pur dovendo fare i conti con un bagagliaio quasi simbolico: appena 150 litri totali divisi tra vano anteriore e posteriore.
Grecale 2026: addio al quattro cilindri Spostandosi sul fronte dei SUV compatti di lusso, la Maserati Grecale si prepara al 2026 con un aggiornamento sostanziale che ne eleva lo status. La casa modenese ha deciso di semplificare drasticamente l’offerta eliminando il motore turbo a quattro cilindri base. La nuova soglia d’ingresso diventa quindi la versione Modena, spinta esclusivamente da un V6 biturbo da 386 cavalli. Si tratta di una versione depotenziata dello stesso motore presente sulla variante Trofeo, una mossa che, pur alzando il prezzo d’attacco rispetto alle concorrenti, garantisce un’esperienza di guida decisamente più nobile e in linea con il prestigio del marchio.
Questa scelta posiziona la Grecale come l’opzione più “alla moda” del segmento. Nonostante il prezzo elevato, la dotazione di serie per il nuovo anno modello si arricchisce: cerchi da 21 pollici, differenziale posteriore a slittamento limitato elettronico e, soprattutto, sospensioni pneumatiche sono ora standard.
Dinamica e vita a bordo Su strada, la Grecale 2026 promette di essere all’altezza delle aspettative. Anche se non abbiamo ancora testato questa specifica configurazione del V6 da 386 CV, le premesse indicano prestazioni in linea con rivali del calibro della Porsche Macan S. La guida si rivela sicura e l’assetto pneumatico garantisce un comfort quasi ovattato in modalità “Comfort”, trasformandosi in qualcosa di più affilato nelle modalità sportive. Tuttavia, per i puristi del volante, la Macan rimane il punto di riferimento per precisione di sterzo, che sulla Maserati risulta leggermente più filtrato.
Dove la Grecale eccelle è nella versatilità e negli interni. La capacità di traino supera le 2,5 tonnellate (5516 libbre), battendo la concorrente tedesca, e lo spazio a bordo è generoso, con un bagagliaio da quasi 570 litri (20 piedi cubi) e un divano posteriore comodo per due adulti. La plancia è un trionfo di tecnologia con un cluster digitale da 12,3 pollici e un doppio schermo centrale per l’infotainment basato su Google, intuitivo e completo di connettività wireless per smartphone.
Chi vive in climi rigidi farebbe bene a considerare il “Climate Package”, che aggiunge volante, sedili posteriori e ugelli lavavetro riscaldati, mentre per gli audiofili l’impianto Sonus Faber (fino a 21 altoparlanti in opzione) rappresenta un must. Se la MC20 è l’emozione pura, la nuova Grecale V6 si candida a essere la compagna di viaggio ideale per chi non vuole rinunciare al fascino esotico del Tridente nella vita di tutti i giorni.